CARTAGENA DE INDIAS

Sono a Cartagena; è ancora molto presto! sono sveglio, colpa del fuso; ne approfitto per uscire e iniziare a visitare questa città dichiarata patrimonio dell'Unesco.
Eccomi fuori ed è come essere proiettato in un viaggio a ritroso nella storia, un'atmosfera antica di un passato coloniale ancora fortemente vivo. Cartagena è la città che ha maggiormente influenzato tutto il panorama Colombiano. In questa città, come in poche altre dell'America Latina si respira la storia in ogni quartiere, strada o piazza, un fatto riconosciuto a livello mondiale che l'ha portato a essere dichiarata nel 1959 Patrimonio dell'Umanità. Cartagena è una città da fiaba dove bisogna abbandonare i ritmi frenetici cui siamo abituati e lasciarsi andare, Osservare, ascoltare, vie acciottolate, spesso percorse da carrozze in stile, accompagnate dal ticchettio degli zoccoli dei cavalli; balconi fioriti adornati da grossi vasi di buganvillea che colorano le facciate delle case; venditori ambulanti riempiono i marciapiedi, musica salsa e rumba donano il ritmo al passo dei pedoni: Ristorantini e bar all'ombra di grossi alberi invitano a sedersi e godere di tutta questa magica atmosfera.
Parlare della Colombia e di Cartagena non si può non parlare di quel grande scrittore che è Gabriel Garcia Marquez. Nasce ad Aracataca il 6 marzo del 1928, un piccolo villaggio della Colombia, a circa 80 Km dalla città caraibica di Santa Marta, dove viene allevato dai nonni.
Nel 1947 inizia i suoi studi all'Università di Bogotà, alla facoltà di giurisprudenza, e nello stesso anno pubblica il suo primo racconto "La Tercera resignacion" sul giornale El Espectator.
Nel 1948 si trasferisce a Cartagena in seguito alla chiusura dell'Università Nazionale, e comincia il suo lavoro come giornalista al El Universal.
Trascorre alcuni mesi a Roma, dove segue dei corsi di regia, in seguito si trasferisce a Parigi. Nel 1958 sposa Mercedes Barcha e, dopo la vittoria di Fidel Castro, visita Cuba e lavora (prima a Bogotà, poi a New York) per l'agenzia "Prensa Latina", fondata dallo stesso Castro.
Nel 1967, pubblica "Cent'anni di solitudine", che ebbe subito un grande supporto da parte della critica e che consacrò Marquez come uno dei più grandi scrittori del nostro secolo.
Marquez scrisse così anche "L'autunno del Patriarca", "Cronaca di una morte annunciata", "L'amore ai tempi del colera" , fino al Premio Nobel nel 1982. Risiede attualmente a città del Messico dal 1976.
Una delle sue ultime opere è: Dell'amore e Degli Alltri Demoni (1994).
Cent'anni di solitudine è il libro più famoso della letteratura sudamericana con cui G. G. Márquez vinse, nel 1982, il premio Nobel.
Parlare delle bellezze di Cartagena non è difficile! è evidente, è li! bella, elegante affollata di turisti Nord Americani (in questo periodo) mentre nel periodo estivo vengono sostituiti dagli Europei. Città coloniale con case dipinte a colori vivaci, balconi con gazebi e piante rampicanti, numerose piazze e parchi verdi e rinfrescanti. L'antica muraglia (per la cronaca progettata da un Italiano un certo Battista Antonelli nel 1595) circonda la città vecchia separandola dal mare e dalla città nuova, che è possibile scorgere camminando sulle mura e visitando gli antichi bastioni. Il clima caldo e piacevole, (per me non fa mai caldo) l'aspetto elegante e pulito, l'estrema cordialità della gente. Volendo generalizzare, il colombiano si presenta subito come un amico, dal venditore ambulante al cameriere della bettola, chiunque ti accoglie con un sorriso, si presenta, cerca di venderti qualcosa e di tirare su col prezzo. Ma aimè!!! con me capitano male, ma sempre con sorrisi e cordialità riesco sempre simpatizzare con loro, infatti dopo pochi giorni sono amico già di tanti che quando mi vedono vengono a salutarmi senza chiedermi di comprare.
Ma Esistono tre Cartagena , quella antica bella elegante (descritta sopra) quella dei grandi alberghi dei grattacieli a 5 stelle (Bocagrande), dei turisti quelli con pantaloncini e calzini bianchi fin sotto le ginocchia , quella con donne che indossano abiti che il loro costo è pari al reddito di 10 famiglie Colombiane, che sfoggiano gioielli e occhiali firmati. Poi c'è la Cartagena viva del pueblo, quella autentica e povera quella dai mille profumi e odori forti, quella dai tanti colori, quella indaffarata a sopravvivere, quella delle ragazze che aspettano il cliente davanti a una porta, quella dove può succedere e succederti di tutto. quella dai barrios più malfamati, dove la guerra cova sotto la cenere di loschi traffici e corruzione. Io ho scelto di prendere albergo qua, in questo quartiero "Getsemani" per viverla per sentirmi parte almeno per pochi giorni di un mondo diverso.

Sono alloggiato alla "Hostal La Casona" la sua posizione è ottima. Sono distante dal Centro Storico solo 200 m. e dalla Cartagena dei grandi alberghi e dai grattacieli 300m. Quindi ho la possibilità di vedere queste tre realtà cosi diverse e distante fra loro. Ti sembra di andare in tre mondi e realtà diverse. Per andare alla città vecchia, passo sempre accanto al "Parco del Centenario" dove spesso mi fermo al fresco dei suoi alberi ad osservare e pensare. qui sia di giorno che di notte è il luogo non solo di gente che sta a rilassarsi sulle panchine ma è anche il luogo della prostituzione e di disperati. Ragazze di 14 e 17 anni, magre, slanciate, nere come la pece. Hanno capelli lunghi forzatamente raccolti in due codine a domarne i ricci ribelli. Alcune portano lunghi orecchini rosso fuoco o cerchi bianchi che risaltano dal nero della loro pelle e dai neri capelli. Spesso si fermano a parlare. In un primo momento pensavo che fossero della ragazze che avessero marinato la scuola, ma poi incontrandole anche di sera, sempre li nel parco ho capito che erano "lavoratrice del sesso" come vengono definite qui .
Spesso erano davanti all'ingresso della città vecchia, accompagnati da vecchi Americani o Europei che in cambio di pochi dollari /euro umiliano e sfruttano queste ragazze, alcune ancora bambine. questo sia chiaro! non solo qui ma in tutto il mondo ma specialmente in questi paesi poveri e fragili da una democrazia non ancora affermata. Molte di loro sono senza famiglia, senza padre senza madre, come unici parenti hanno altri ragazzi/e come loro, sfuggite dalla selva dove la guerra tra Paramilitari e Guerriglia la fa da padrone, che hanno spinte tanti bambini orfani a fuggire e scappare dalla violenza della guerra . attratti dal luccichio dei grattacieli con le loro scritte e stelle luccicante, dove i signori con calzini bianchi e pantalonciniche paga un giorno di soggiorno la cifra che loro non vedranno mai! perché uccise o morte da AIDS o dalla fame. Mentre la bella Cartagena con le sue dame è Patrimonio Mondiale dell'Unesco e continuerà ad attrarre altri turisti altre signore con abiti e occhiali costosi e altri come me vivranno questa sofferenza, se pur con tanta tristezza non possono fare altro che scrivere e riflettere cercare di ritrovare e di capire i veri valori, che sopra la piramide, meta sognata non c'è niente! solo egoismo.

Cartagena, la Colombia, resterà nel mio cuore come Antigua in Guatemala come il Mexico, il Brasile e tutti quei paesi che ho avuto la fortuna di visitare. Tutti hanno lasciato dentro di me un ricordo indelebile e tutte mi hanno e mi aiuteranno a crescere con una consapevolezza che non è "l'uomo che fa il viaggio" è "il viaggio che fa l'uomo"

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