Durante il mio lungo girovagare attraverso l’America Latina, non poteva mancare il Guatemala il cuore della civiltà Maya. Un viaggio fatto un po di anni fa ma i cui ricordi, sensazioni sono ancora scolpiti intatti nella mia mente. Ho ripreso i miei appunti scritto su vari foglietti e ho deciso di metterli in ordine e di ripercorrere di nuovo quel viaggio con la mente e con il cuore. Il Guatemala, paese unico affascinante, per certi versi misterioso. Un paese che ti conquista appena sceso dall’aereo. I colori intensi, l’aria che si respira, le voci della gente, mercati variopinti che ti conquistano per sempre. In questo paese ci sono circa 13 .000.000 abitanti stimati, di cui 3 milioni nella sola capitale, Città del Guatemala . La maggior parte vive in zone rurali in un territorio inospitale anche se spettacolare da un punto di vista naturalistico. Leggendo la guida, Città del Guatemala è descritta come pericolosa, ma è come tutte le altre città sudamericana. Naturalmente meglio evitare alcuni quartieri. Il giorno dopo con un bus coloratissimo mi sposto ad Antigua, qui è tutta un’altra cosa . E’ una bellissima città coloniale, linda e pulita, cosi tutto in ordine e perfetto che sembra rifatta Circondata da tre stupendi e pericolosi vulcani che sono: Agua, Fuego e Acatenango. Questi non sono i soli vulcani che caratterizzano questo paese. Il Guatemala è definito una pentola che bolle, anche se tutti gli altri vulcani per il momento sono inattivi. Antigua è magnifica , una cittadina tranquilla che invita al rilassamento totale. Dopo tre giorni il Guatemala on-the-road, che è quello che si deve fare, ti porta poi su per le montagne, su strade complicate, in villaggi tutti diversi ma con una caratteristica comune: Sono tutti colorati. Cioè le persone sono colorate, i mercati sono colorati, le case, le chiese sono colorate perfino i cimiteri sono colorati. Come se i colori dovessero cancellare i tanti problemi, la povertà , i guai della vita. Il viaggio mi porta sul lago di Atitlán. Dall’alto di una strada di montagna si gode una vista spettacolare, si scende verso il lago precisamente a Santiago di Atitlán. l’atmosfera che si respira è magica. il lago sembra d’argento i vulcani che lo circondano si specchiano dentro formando nell’acqua giochi di colori meravigliosi. Mi sdraio sul prato in riva al lago e osservo il via vai di donne Maya intenti nella loro vita quotidiana. C’è chi lava i panni, chi mercanteggia, chi fa tappeti, chi semplicemente con la scusa di venderti qualcosa ti chiede da dove vieni, che sei, cosa fai. Dopo un lunghissimo viaggio sono finalmente a Tikal. La magia del luogo e quella privata emozione che ti prende guardando il sole che scende sulla foresta e arrossa le vecchie pietre degli altri templi Maya è veramente qualcosa difficile da descrivere. Prima che il verde inghiottisse tutto, lasciando fuori solo i grattacieli del tempo. I 74 metri del tempio del Giaguaro e tutti gli altri, qui c’era gente che conosceva la matematica, conosceva lo zero, conosceva i pianeti e le stelle, che aveva diviso il tempo con la precisione di un astronomo moderno, che faceva funzionare una società solida ma mistica, in un connubio fantastico tra realtà e profonda sacralità. I templi, i palazzi reali che resistano come non resisteranno, probabilmente, i grattacieli moderni, e intorno villaggi, le case sbriciolate dal tempo, insieme alla cultura, cancellata dalle invasioni. E ancora dal tempo fin che resti a Tikal il Guatemala è lontano. Tikal è il sito archeologico più bello, importante e visitato del Guatemala. Occupa almeno 20 km quadrati e si calcola che ai tempi del massimo splendore fosse abitato da almeno 50.000 persone. E’ stata la capitale , la città più potente. Le hanno costruito un parco protetto intorno, decine di squadre lavorano tutti i giorni per ripulire templi palazzi ancora sepolti o soffocati dalla vegetazione . Scendi dai gradini del tempio, lasci la magia in tramonto che ti sembra il primo tramonto della tua vita e il ritorno verso il tuo Hostal quasi al buio nella foresta con le scimmie che saltano e urlano sugli alberi, una tarantola enorme he ti attraversa il sentiero aggiungi ancor nuove emozioni.
Indietro
|