LANZAROTE
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LANZAROTE
L'Isla Differente

Un’Isola di terre vulcaniche nere e rossicce che, insieme al silenzio e la pace che vi si respirano,ti fanno sentire come se ti  trovassi su un altro pianeta.

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I suoi meravigliosi terreni vulcanici dai tanti colori ci invitano e ci accolgano. La tranquillità e il silenzio in tutta l’isola ci invitano a rilassarci e staccare la spina pur se per pochi giorni. Per poter fare il pieno di energia nelle calde giornate piene di luce. I suoi paesaggi unici e surreali formano un ecosistema di grande valore, riconosciuto a livello internazionale. E’ il posto ideale per rilassarsi riflettere e passeggiare tra vulcani, grotte e spiagge incontaminate. Fermarsi un’attimo e respirare la pace dell’isola.  Ci si sente cosi lontani come se si fossi sulla luna. soprannominata “isla diferente” e mai soprannome fu più azzeccato. I suoi paesaggi, incontaminati e unici, devono la loro peculiarità a una delle più lunghe eruzioni vulcaniche che la storia ricordi. Nel 1730, infatti, il Timanfaya esplose. L’eruzione durò per sei anni. Lava, lapilli e cenere si riversarono sull’isola, modificandone profondamente l’aspetto e modellandone la superficie. E’ stata proprio quell’inarrestabile e violenta manifestazione naturale a trasformare Lanzarote e a regalarci un angolo di mondo spettacolare, selvaggio e incontaminato. I colori dei minerali: neri, grigi, rossi, gialli, marroni, verdi. Contrasti aspri, solo qua e là incredibilmente addolciti da qualche muschio, qualche lichene e qualche fiore che, come le ginestre di leopardiana memoria, sfidano questo terreno bruciato e arso regalando un tocco di delicata gracilità. Tra decine di coni vulcanici si cammina sul materiale piroclastico, lasciandosi catturare dall’atmosfera lunare. La presenza umana è nulla. Il silenzio totale. Solo vento e colori. Colori violenti come le esplosioni che li hanno portati alla luce. I colori dei minerali: neri, grigi, rossi, gialli, marroni, verdi. "fantastico"
Il contrasto cromatico è ancora più spettacolare nei punti in cui, poco distante, all’orizzonte, spuntano gli azzurri e i blu cobalto dell’oceano. Gli stessi colori caratterizzano anche gli altri parchi dell’isola e gli altri percorsi. Dal Parco Nazionale dei Vulcani al Monte Corona, dal massiccio de Los Ajaches alla Montana Colorada. Ogni luogo tuttavia ha la sua peculiarità e, anche se la lava domina incontrastata, ogni angolo di quest’isola sa stupire.

Nl 1993, l’isola è stata dichiarata dall’Unesco Riserva della Biosfera. La perfetta simbiosi tra uomo e natura ha trovato un padre spirituale in Cesar Manrique. L’impronta dell'artista (Arrecife, 1919-1992) ha lasciato un segno indelebile su tutto il territorio. Al di là delle opere in sé, stupefacenti esempi di fusione tra arte e natura, sono state le sue idee architettoniche a regolare lo sviluppo urbanistico. Così, per esempio, le case di tutti i centri abitati, sono bianche e alte al massimo due piani (esclusi gli hotel). E i villaggi e le cittadine sono davvero belli, ordinati e puliti, soprattutto quelli in riva all’oceano, aggiungono un’ulteriore suggestione ai contrasti cromatici dell’isola.

Lanzarote vanta anche una tradizione vitivinicola importante. Soprattutto nella zona centrale, il paesaggio si arricchisce e diventa ancora più unico. Per proteggerla dal vento, ogni vite infatti viene fatta crescere in una specie di pozzo protetto da un semicerchio di pietra. Le piante sono direttamente nel terreno che però è ricoperto dalla cenere lavica per trattenere l’umidità della rugiada.

Le spiagge di Lanzarote sono bellissime e varie per colore e consistenza. Accanto a quelle di origine vulcanica, ci sono quelle formate dalla dorata e fine sabbia del Sahara. La più famosa è la bellissima Playa Papagayo.

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COSA VEDERE:


Jameos dell'Agua - mappa

Abbiamo giorni a sufficiente per visitre con calma ogni angolo di questa bellissima isola. Noi iniziamo dalla parte este; la nostra prima visita è Jameos Dell'Agua L’eruzione del vulcano de “La Corona” formò un tunnel di circa 6 km di lunghezza. Proprio in una frattura di questa galleria sotterranea, in prossimità della costa, sorge Jameos del Agua. Il complesso è denominato “del Agua” per l’esistenza di un lago sotterraneo, parte integrante della sua particolare formazione geologica, alimentato dalla ltrazione dell’acqua nel tunnel, che in buona parte è

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sotto il livello del maree.
In questo habitat acquatico sotterraneo si è sviluppata una specie unica, il fondale roccioso del laghetto è infatti popolato di piccoli granchi ciechi (Munidopsis Polymorpha), di colore biancastro e circa un centimetro di lunghezza, unici al mondo, rarità diventata simbolo di Jameos del Agua.

 

 

 

 


César Manrique e il Giardino dei Cactus

Il Giardino dei Cactus di Lanzarote nasce negli anni ’70, quando Cesar Manrique, in pieno dialogo creativo con il paesaggio di Lanzarote, rivolge la propria attenzione all’antica Guatiza. Qui le diverse conche del terreno, dovute alla prolungata estrazione di cenere vulcanica, erano state, nel tempo, utilizzate come discariche. L’artista insiste perchè il Cabildo di Lanzarote acquisti il terreno, lo ripulisca e lo recinti. L’idea è ottima, ma solo negli anni ’80 si svilupperà il progetto del nuovo Centro di Arte, Cultura e Turismo. “Il Giardino dei Cactus” viene inaugurato nel 1990, magnifico esempio di intervento architettonico che mantiene vivo il binomio tra arte e natura.


Il Giardino è situato nella località di Guatiza (Costa Teguise), in un’importante area agricola tinerfeña. La scelta di quest’area privilegiata – come in molte altre opere di Manrique – implica un’armonia totale tra il paesaggio e l’opera del maestro, perfettamente integrata nel territorio. Da sottolineare – all’entrata – l’imponente cactus metallico, e la porta in ferro battuto, disegnata come a far da anteprima alla sorprendente maestosità dell’interno.

 

Mirador del Rio - map

Il belvedere “Mirador del Rio” è uno dei punti più alti di Lanzarote. A 476 metri sul livello del mare e orientato a nord-ovest, è un luogo privilegiato per ammirare l’isola de La Graciosa . Come in altre parti dell’isola, César Manrique ha lasciato anche qui la sua impronta nella ricostruzione della vecchia postazione di artiglieria, che quasi passa inosservata tra le due for- mazioni rocciose del Risco de Fama- ra. È una delle creazioni più rappre- sentative del Manrique progettata per integrare arte e natura.
Il belvedere offre diversi punti per osservare il paesaggio mozzafiato. Internamente dalla finestra circolare di fronte al mare, attraverso il corridoio esterno che circonda l’edificio e dalla terrazza superiore, a cui si accede da una scala a chiocciola. All’arrivo spicca la scultura in ferro battuto che ci accoglie. Rappresenta un pesce ed un uccello, metafora di due elementi della natura che hanno una forte presenza in questo paesaggio: acqua e aria.

 

 

Parco Nazionale del Timanfaya - map

Le “Montagne di Fuoco” si trovano nel sud-ovest dell’isola, nel munici- pio Yaiza. In questo parco natura- le, dichiarato riserva della biosfera, troviamo una super cie unica che lascia senza parole. Approssiman- dosi al parco ci accolgono il nero e rosso del paesaggio, sconvolto dalle violente eruzioni terminate nel 1736, e durate ben sei anni con- secutivi.

Il Parco Nazionale del Timanfaya è disseminato di vulcani, i principali sono: Montaña de Fuego, Caldera del Carazoncillo e Montaña Raja- da. Dopo le ultime eruzioni di tre secoli fa i vulcani di Lanzarote sono passati ad uno stato di quiescenza, tuttavia nel Timanfaya l’attività vul- canica continua, essendo questa la principale attrazione turistica.

 

 

Charco de los Clicos -ma
lagoverde

Il Charco Verde, conosciuto anche come ”Charco de los Clicos”, si trova all’interno di un grande cratere vulcanico, aperto dall’erosione del mare, in prossimità del paese “El Golfo”. Questa insolita colorazione è dovuta, oltre che a infiltrazioni di zolfo, all’accumulo dell’alga “Ruppia maritima”. La laguna, pur collegata al mare da fessure sotterranee, ne è separata in supercie da una spiaggia di sabbia nera. Proprio questa differenza di colori la rendono particolare ed èuna grande attrazione per i visitatori.

Il verde della laguna, la sabbia nera, il rosso della scogliera e le sfumature d’azzurro di cielo e mare lo rendono uno dei luoghi più emblemati- ci di Lanzarote. l lago è stato dichiarato Riserva Naturale ed è integrato nella stessa rete di conservazione del Parco dei Vulcani. È severamente vietato il bagno.
Tra le altre curiosità c’è la storia del nome che deriva da un mollusco, anticamente abbondante nella laguna, chiamato “clicos”, in seguito estinto a causa di due tartarughe che furono liberate nelle acque prossime.